Si comunica la recente pubblicazione del volume Giulia Balbilla. Una poetessa alla corte dell’imperatore Adriano, romanzo storico edito da Robin Edizioni nella collana Biblioteca del Vascello del XXI secolo, ultimo lavoro del Prof. Raffaele Mambella, socio onorario e caro amico del Centro.
Si ringrazia la casa editrice Robin nella persona del Dott. Claudio Messina.
Il libro verra’ presentato il prossimo autunno (data da definire) presso la Sala Spadolini al Ministero Della Cultura.
Buon acquisto e lettura durante le vacanze!
La Direzione
http://www.robinedizioni.it/nuovo/giulia-balbilla
“Giulia Balbilla non fu solo la «confidente del momento» dell’imperatrice Vibia Sabina, una che «componeva versi greci abbastanza bene», «la sciocca che credeva di udire, all’alba, la voce misteriosa di Memnone», come emerge dal libro di Marguerite Yourcenar, e neppure la poetessa esclusa dai testi moderni di storia della letteratura greca, considerata una dilettante non significativa né per la storia della letteratura né per quella dei dialetti letterari greci, finita nel calderone delle innumerevoli epigrafi del Colosso di Memnone a Tebe d’Egitto; fu invece una donna di stirpe regale, che si sentiva pari alla sua amata imperatrice e, soprattutto, una intellettuale colta e inserita perfettamente nella vita culturale, religiosa e politica della sua epoca, come dimostra la sapienza profusa nel comporre gli epigrammi, e nel progetto di restaurazione classica del suo imperatore. Una donna curiosa del mondo e dotata di una religiosità moderna e tollerante, come era tradizione della sua famiglia, e colta al punto di decidere di ispirarsi alla più conosciuta poetessa greca, Saffo, per scrivere quegli epigrammi che avrebbero ricordato il passaggio suo e della coppia imperiale presso la famosa statua “parlante” di Tebe d’Egitto. Questo romanzo vuole ricostruire la sua vita alla corte dell’imperatore Adriano. Giulia Balbilla fu una delle figure letterarie più importanti della sua epoca, inserita nelle vicende intime e pubbliche dell’imperatore Adriano, della sua famiglia e della sua corte.”