La Dott.ssa Silvia Bottaro (Presidente dell’Associazione Aiolfi, già Direttrice della Pinacoteca Civica di Savona) ha recentemente scritto un testo sulla figura dell’artista futurista Stefania Lotti.
“Partendo dalla sua pittura astratta, la Nostra ha trovato un suo originale modo di usare il colore come rivoluzione luce-forma, non ha copiato in alcun modo il dinamismo di Balla di Depero, financo di Benedetto. Ma ha inserito la sua musicalità personale nei lampi ascensionali, di sintesi tensive dell’immagine che scompone, con eleganza innata rompendo gli schemi precostituiti, tendendo alla bellezza dei suoi oggetti destrutturati, dei suoi corpi (i suoi nudi rammentano lontani echi dalle odalische di Matisse) avvolti su se stessi con movenze voluttuose. Artista dotata di peculiare autonomia percettiva, artista libera guardando al futuro inteso come valore a cui tendere con una costante ricerca personale. […..]
Osservare, oggi, le sue opere è, perciò, una lunga storia di sperimentazioni, incontri, “viaggi”: una sorta di labirinto immersivo che è, poi, l’esperienza immersiva della Pittrice. Tali lavori, in molti casi, paiono “poesie” come omaggio alla temporalità come fossero un orologio, clessidre, metronomi, su cui posizionare le coordinate dell’esistenza, ove poter registrare le perturbazioni del ritmo del proprio tempo, un tempo che ha sempre guardato al futuro.”
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