Inaugurata il 20 ottobre, a Matera, a Palazzo Lanfranchi – Museo nazionale, alla presenza del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e del Direttore generale Musei, Massimo Osanna, la mostra “Futurismo Italiano. Il contributo del Mezzogiorno agli sviluppi del Movimento”.
Accanto ai nomi di Boccioni, nativo di Reggio Calabria, Balla, Severini, Carrà, Depero, Prampolini, Dottori, Benedetta ci sono anche quelli, fra gli altri, di Angelucci, Bologna, Enzo Benedetto, Bruschetti, Bucccafusca, Cangiullo, Castellana, Crali, Bruschetti, Pannaggi, Peruzzi, Roherssen, Tano, Tato.
La mostra, ideata da Annamaria Mauro e Daniele Ferrara, curata da Massimo Duranti, è promossa dal Museo nazionale di Matera in collaborazione con la Direzione regionale Musei Veneto. Ad essere proposti a Palazzo Lanfranchi sono più di 130 dipinti, sculture, disegni, provenienti da musei pubblici, fondazioni, archivi e collezioni private. Completano il percorso documenti d’archivio editi e inediti provenienti da diverse istituzioni. Dal Museo nazionale Collezione Salce sono giunti alla mostra di Matera ben 25 manifesti futuristi.
“Nel catalogo – sottolinea il curatore Duranti – nell’ambito degli esiti della ‘Ricostruzione futurista dell’Universo’, è richiamato il manifesto del 1915, firmato da Giacomo Balla e Fortunato Depero, che segna la continuità e l’evoluzione della prima stagione ‘eroica’ del Futurismo e che teorizzava l’interesse del movimento per ogni forma di espressività e dunque letteratura, poesia, cinema, teatro, musica, arredo, cucina. Per questo motivo, una sezione della mostra è dedicata alle arti applicate: mobili, arazzi, abiti, maioliche. Importante è la presenza dell’‘Intonarumori’ di Russolo, nella ricostruzione di Pietro Verardo che ripropone sonoramente l’invenzione del futurista in materia di musica-non musica. Accanto a questo apparato e sempre in materia musicale, vengono esposti gli spartiti, conservati al Conservatorio di musica Lorenzo Perosi di Campobasso, di Nuccio Fiorda”.
Un focus è riservato al contributo al Futurismo della Lucania: ad essere esposte sono due rarissime opere di Joseph Stella, nativo di Muro Lucano, ma trasferitosi a 19 anni negli Stati Uniti, definito “il primo futurista d’America”.
“Il Futurismo, movimento che dall’Italia si affermò in tutto il mondo, seppe lasciare tracce a tinte forti anche nel Meridione nel segno di una sfida culturale al rinnovamento e alla creazione di una modernità – ha detto il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano – Ricostruire i passaggi a Sud di questi visionari delle avanguardie è una delle sfide vinte dagli organizzatori della mostra che hanno centrato innanzitutto l’obiettivo del recupero conoscitivo di questo fenomeno che ha contagiato tutte le discipline artistiche, lasciando un’eredità di pensiero e di creatività ancora attuale”.
La mostra rimarrà aperta fino al 10 gennaio 2024.
https://www.museonazionaledimatera.it/
(Ufficio Stampa e Comunicazione MiC)