Segnaliamo l’interessante libro di Silvia Bottaro “Vite di Farfa Lettere, incontri, amicizie, successi” – libro dedicato quale omaggio a tutti i Medici e gli Operatori Sanitari impegnati in prima linea nella lotta al Covid-19 nel 2020, con un particolare ricordo/omaggio ai Medici caduti nel periodo pandemico per salvare le “vite” altrui.
Per info tel. +393356762773 – ass.aiolfi@libero.it
L’opera nasce dall’esame del carteggio inedito tra Farfa (Vittorio OsvaldoTommasini) e una sua vicina di casa a Savona – Pina Salvi Antipodo – si tratta di lettere, biglietti, fotocopie di articoli di giornale. Su tale canovaccio l’autrice inserisce le testimonianze da lei raccolte nel tempo da. Mario Verdone, Mario De Micheli, Renzo Aiolfi, Luigi Pennone, Milena Milani, Mirella Bentivoglio, Enrico Baj, Mirella Bandini, Stelio Rescio, Franco Dante Tiglio, Tullio Mazzotti, Guglielmo Bozzano, Luigi (Gigi) Caldanzano, Eliseo Salino, Annaviva, Stella Acquaviva, Ugo Nespolo, Enzo Benedetto, Marco Innocenti, Asger Jorn, ovvero tutte Personalità del mondo della cultura e dell’arte del Novecento. Farfa è, ormai, considerato nella storia del Futurismo una personalità di spicco in quanto è stato poeta, cartopittore, uomo di teatro, sperimentatore con le materie della ceramica e della latta, fotografo futurista, inventore di ricette di cucina futurista, e molto altro. In questo studio che vuole far conoscere meglio l’Uomo Farfa con le sue fragilità, le sue amarezze ed i suoi successi (avvenuti dalla fine degli anni Cinquanta del secolo scorso al 1964 quando morì causa un incidente stradale a Sanremo, sua ultima dimora dopo aver abitato dal 1919 al 1929 a Torino e aver fondato, con Fillia, Prampolini, Diulgheroff, il Gruppo torinese dei futuristi, abitò a Savona dal 1929 al 1960 e, in fine, a Sanremo dal 1960/1961 al 1964). L’autrice ha rintracciato notizie, in parte inedite, fotografie, poesie e lettere di Farfa, tra gli altri, presso l’Archivio del ‘900 del Mart di Rovereto, presso l’archivio del Museo Guggenheim N.Y., e la biblioteca dell’Università di Yale, nonché presso il Museo Jorn a Silkeborg (Danimarca). Tutto ciò indica la valenza anche internazionale dell’artista e poeta Farfa. Questo lavoro mette in luce la molte “vite” di Vittorio Osvaldo Tommasini, la sua gioia di vivere in sintonia con la natura ed il bello che è esplicito nei suoi componimenti dedicati al Monte Cervino ed alle sue vacanze trascorse a Losanche di Valtournenche, alla luce ed al sole della Città dei Fiori, ovvero Sanremo, dove ha trascorso, forse, i suoi migliori anni in serenità e col successo rincorso per tutta la sua vita grazie a Asger Jorn e Enrico Baj che lo hanno riscoperto e nominato Satrapo Magnifico del Collegio dei Patafisi di Milano (1963). Già nel 1931 Filippo Tommaso Marinetti (fondatore del Futurismo nel 1909) lo aveva incoronato col casco d’alluminio quale “Poeta Record Nazionale”. La sua vena poetica è stata, poi, rivalutata da Edoardo Sanguineti. Non trascurabile la sua sperimentazione anche, per la musica futurista e il jazz. Silvia Bottaro dà molto spazio al rapporto tra Jorn e la sua attività di ceramista e pittore ad Albissola Marina (dal 1954) ed ai suoi incontri con altri artisti importanti (da Appel a Lucio Fontana) fino a Farfa, uno sperimentatore come Jorn, tutto ciò nel solco dell’osmosi tra la cultura danese e quella italiana in corso dal Settecento in avanti.
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dida
– una fotografia con Farfa, Renzo Aiolfi, il poeta futurista Lupe;
– 09, FARFA (Vittorio Osvaldo Tommasini), “Senza titolo”, tecnica mista, collage e domino applicati su cartone, cm. 29×38, (collezione privata, Savona)
– 33,Cartolina spedita da FARFA da Valtournenche in data 4.7.1960 alla sua vicina di casa Sig.ra Pina Pucci, con la poesia “la proboscide”.