L’Università IULM di Milano, l’Università di Pavia e la Société Internationale d’Études Yourcenariennes organizzano il simposio internazionale che si terrà a Milano il 26 e 27 ottobre 2023 sul tema Marguerite Yourcenar tra la costruzione dell’opera e la verità dell’arte, in occasione del 120° anniversario della nascita di Marguerite Yourcenar.
Il colloquio si propone di analizzare l’opera di Marguerite Yourcenar in relazione all’autrice e alle diverse posizioni assunte nel corso della sua vita. Dapprima ben inserita nella vita letteraria dei primi anni Trenta, si ritira poi sempre più dalla scena: la sua partenza per gli Stati Uniti coincide con la graduale costruzione del suo personaggio, che diventa preponderante negli anni che la vedono, da un lato, bruciare cumuli di documenti che non vuole consegnare ai posteri e, dall’altro, sigillare altri testi che saranno accessibili alla critica solo nel 2037.
Inoltre, ha intrapreso la stesura di una trilogia autobiografica in cui il suo io è mascherato dalle ombre dei suoi antenati, come se sapesse consegnarsi solo attraverso la mediazione dell’alterità. Questo “io” che dà unità all’opera è ovviamente una costruzione, un’opera stessa. Ciò che MY ci offre quando dice “io” nel proprio nome è, infatti, la figura di un autrice “implicato”, come direbbe Wayne Booth, cioè non la donna MY, ma piuttosto il suo io letterario.
Il desiderio di avere un controllo completo sulla ricezione del suo lavoro spiega anche le sue prefazioni e gli epiteti in generale. Gli scritti con cui accompagnava le sue opere di narrativa contribuivano a definire la sua autorità tanto quanto la sua autorialità. Ciò non impedisce che “l’io” che interviene in relazione alla sua opera, “senza appartenere alla finzione che l’opera presenta, non sia meno fittizio” (Rabau, p. 94). Perché “l’autore sarebbe per un’opera quello che il narratore è per una fiction: certamente una garanzia di unità e di senso, ma anche un’istanza che rimane una costruzione fittizia” (Rabau, p. 91).
Su questa base, si propone di dare uno sguardo alle contraddizioni del personaggio Marguerite Yourcenar, ma anche alle possibili discrepanze tra il significato che voleva imporre ad alcune delle sue opere e la lettura che la critica ne ha dato. Ad esempio, ha sempre dichiarato di essere ostile alla letteratura impegnata, ma ciò a cui si oppone, in realtà, sembra essere la letteratura di propaganda: ha partecipato alle battaglie del suo secolo e, anche nelle sue opere di respiro più universale, una lettura attenta può rilevare le sue preoccupazioni per il futuro del mondo. O ancora, si pensi alla sua volontà di vedere nel Denier du rêve una denuncia della dittatura mussoliniana e, viceversa, all’invito a leggere Le coup de Grâce solo come un “documento umano”…
Comitato scientifico del convegno: Carminella Biondi – Bruno Blanckeman – Mireille Brémond – Laura Brignoli – May Chehab – Vittorio Fortunati – Rémy Poignault – Valeria Sperti – Vicente Torres. Comitato organizzativo : Laura Brignoli – Serena Codena – Rémy Poignault
per maggiori informazioni:
http://yourcenariana.org/content/colloque-marguerite-yourcenar-entre-la-construction-de-l’œuvre-et-la-vérité-de-l’art